Il latte fa male? Bere latte causa osteoporosi o fa bene alle ossa?

Il latte e i suoi derivati sono da diverso tempo al centro di critiche derivanti dal fatto che non sono adatti, secondo alcuni, alla dieta degli esseri umani.

L’essere umano è l’unica specie animale che beve latte di altre specie. Per questo motivo la critica principale è che il latte non è un alimento naturale.

Esso è stato introdotto nella dieta umana soltanto di “recente”, ovvero intorno ai 10.000 anni fa, periodo in cui l’uomo cominciò ad allevare bestiame. Quello che a noi appare normale e scontato è soltanto un’abitudine alimentare non essenziale.

Già Ippocrate nel 400 a.C. diceva:

Per ognuno il latte della propria specie è di beneficio, ma quello di altre specie è dannoso.

Il lattosio

Il lattosio è uno zucchero complesso contenuto nel latte. Esso non è digeribile da tutti. Per poter digerire il latte bisogna essere provvisti, all’interno dello stomaco, di un particolare enzima, il lattasi, che consente di scindere il lattosio nei suoi componenti più semplici: il glucosio e il galattosio.

Soltanto il 35% della popolazione mondiale adulta possiede il lattasi. Il resto della popolazione non riesce invece a digerire bene il latte.

A seconda della zona geografica che si prende come riferimento l’incidenza di chi possiede il lattasi cambia abbassandosi o aumentando. In alcune paesi ci saranno più persone capaci di digerire il latte in altre invece di meno.

Il latte causa diarrea e flatulenza

Cosa succede nel momento in cui una persona intollerante al lattosio beve latte?

Chi è intollerante al lattosio è privo dell’enzima lattasi necessario a digerirlo e scinderlo in componenti più semplici e digeribili. Il lattosio quindi arriverà all’intestino ancora integro e qui rimarrà per diverso tempo data l’incapacità ad assorbirlo velocemente.

Questo causerà due effettti principali abbastanza sgradevoli.

Il lattosio presente nell’intestino verrà metabolizzato dai batteri presenti generando gas, quindi causerà flatulenza.

Inoltre per osmosi questo zucchero richiama acqua e questo causerà invece diarrea. Questi disturbi sono spesso accompagnati da mal di stomaco.

Per questo motivo l’intolleranza al lattosio può essere molto fastidiosa.

Ho o non ho il lattasi?

Il lattasi è un enzima presente in tutti i bambini non ancora svezzati. Se si continua a bere latte in maniera costante anche per gli anni successivi allo svezzamento probabilmente di avrà una persistenza dell’enzima lattasi.

Quindi anche da adulti si sarà in grado di digerire il latte.

Nel momento in cui non si beve più latte per un lungo periodo di tempo il nostro corpo smette di produrre il lattasi perché non è più necessario. Quindi non si perde la capacità di digerire il lattosio.

Allo stesso modo se chi è intollerante al lattosio continua a bere latte per un lungo periodo di tempo ecco che nel suo stomaco farà la sua comparsa il lattasi. L’individuo quindi sarà in grado di digerire il latte senza ripercussioni serie continuando però a essere intollerante al lattosio.

Per questo motivo molti sono intolleranti al lattosio e non lo sanno, proprio perché il nostro corpo si adatta alla nostra dieta.

Esistono diversi gradi di intolleranza al lattosio che rendono a volte anche difficle l’individuazione di tale disturbo alimentare.

Ci sono persone che non riescono a digerire né il latte né i suoi derivati, come lo yogurt e i formaggi, e persone che pur essendo intolleranti non hanno alcun sintomo.

In generale l’intolleranza al lattosio può essere molto fastidiosa ma raramente è pericolosa per la nostra salute.

Le proteine del latte: le caseine

Il latte è molto rinomato perché contiene molte proteine. Le proteine del latte vengono chiamate caseine.

Le proteine del latte sono alla base di molti integratori diffusi soprattutto tra le persone che vanno in palestra o praticano body-building.

Tuttavia esse sono state recentemente al centro di polemiche derivanti dalla pubblicazione di uno studio che afferma che le proteine del latte fanno male e causano tumori.

Lo studio di Colin Campbell: il China Study

Lo studio in questione è opera di Colin Campbell, un biochimico e nutrizionista statunitense, e si chiama The China Study.

In questo studio Campbell ha creato due gruppi di topi, al primo gruppo a somministrato caseine mentre al secondo proteine derivate dal frumento.

Campbell ha notato che nel gruppo cui aveva dato solo caseine vi era un’incidenza maggiore di tumori rispetto al normale. Allo stesso modo nel gruppo che si nutrì solo di proteine derivanti dal frumento vi era una percentuale di tumori inferiore rispetto a quella della popolazione di ratti che aveva un’alimentazione normale.

Dai dati emersi questo studio sembrerebbe che le caseine facciano male e causino tumori.

Il China Study non è visto di buon occhio dalla comunità scientifica per diversi motivi.

Le proteine del latte sono ad alto contenuto nutrizionale e per questo da sole possono nutrire le cellule in maniera completa, anche le cellule tumorali. D’altro canto le proteine del frumento non sono complete, sono carenti di lisina per esempio, e da sole non riescono a dare nutrimento alle cellule.

Se alle proteine del frumento aggiungiamo nella dieta anche la lisina, che è un aminoacido, avremo gli stessi effetti delle caseine sulla salute.

Chi ha il cancro deve limitare i nutrienti come vitamine e aminoacidi essenziali per combattere il suo male.

In realtà la scienza ufficiale non considera attendibili i dati ottenuti dal China Study.

Il metodo seguito in questo studio è quello maggiormente influenzato dai bias cognitivi, ovvero dai preconcetti che lo scienziato ha. Se un ricercatore è convinto di una cosa probabilmente nei dati che analizzerà troverà la conferma a quella sua supposizione, spesso in maniera del tutto inconsapevole.

Gli studi epidemiologici condotti sui ratti hanno appunto questo tipo di difetto e per questo motivo, soprattutto in casi di variazioni di percentuale bassi (che possono quindi essere dovuti al caso), non vengono considerati attendibili.

Smettere di bere latte migliora la salute?

Per molti le caseine possono risultare indigeste, come anche il lattosio. Per questo motivo chi smette di bere latte dichiara di sentirsi meglio. Questo è dovuto appunto al non essere appesantiti a livello digestivo da nutrienti che non si digeriscono.

Tuttavia spesso questa sensazione di benessere è dovuta anche ad auto-suggestione, il cosiddetto effetto placebo. Se sei convinto che un alimento ti faccia male, escluderlo dalla dieta ti farà convincere di stare meglio anche se è solo un’illusione.

Occorre tenere conto quindi della differenza che c’è tra i dati di fatto e quello che si dice o si crede.

Latte e tumori

Le patologie che vengono definite tumori sono oltre di 200 tipi, esse sono accomunate dalla presenza di cellule impazzite nell’organismo. Il comportamento e le reazioni che queste cellule impazzite hanno però varia da tumore a tumore.

Il latte e i suoi nutrienti possono avere effetti diversi in base alla tipologia di tumore.

Il latte e il tumore al colon-retto

Il latte ha un effetto protettivo rispetto all’insorgenza di tumore al colon-retto.

Questo effetto è dovuto sia all’azione pro-biotica che il latte ha sulla flora batterica, ovvero stimola la proliferazione di batteri positivi, sia all’azione del calcio che funge da antiinfiammatorio e rallentate la proliferazione cellulare.

Anche gli effetti sul tumore alla vescica sono simili.

Il latte e il tumore alla prostata

Secondo diversi studi sembrerebbe che il latte aumenti il rischio di contrarre tumore alla prostata.

Questo perché l’alto contenuto di vitamina D del latte aumenta la proliferazione delle cellule prostatiche.

Il latte e il tumore al seno

I latticini possono avere un duplice effetto sul tumore alla mammella.

Se la donna non è affetta da tumore al seno consumare latte e latticini ha un leggero effetto protettivo rispetto all’insorgere di questa patologia.

Se la donna è già affetta da tumore al seno il latte e i suoi derivati hanno un effetto contrario e favoriscono il progredire del cancro. Consumare latticini aumenterebbe anche le probabilità di recidive del tumore al seno.

Questi effetti sono dovuti principalmente all’influenza che ha il latte sugli estrogeni e sul fattore di crescita.

Alcune precisazioni

Quando di parla di tumore bisogna precisare che no esiste un alimento il cui consumo lo causa direttamente. Il regime alimentare che una persona segue può aumentare o ridurre i fattori di rischio.

Il cancro ha sempre cause multifattoriali e non dipende strettamente da un fattore come può essere il consumo di questo o quell’alimento.

Latte e osteoporosi

Il latte ha un alto contenuto di calcio e questo elemento è legato alla salute delle ossa. Ma bere latte causa osteoporosi? Oppure bere latte fa bene alle ossa?

In realtà il latte non ha alcun effetto sulle ossa, non le rende più forti perché il calcio in eccesso viene espulso tramite urine e non causa osteoporosi perché non aumenta l’acidosi metabolica.

La predisposizione all’osteoporosi ha anch’essa cause multifattoriali. Già a partire dall’adolescenza, soprattutto le ragazze, in base al loro stile di vita influenzeranno il loro futuro.

Chi pratica molta attività fisica accumulerà una quantità di calcio maggiore e sarà meno propensa a sviluppare l’osteoporosi. È proprio nella fase adolescenziale che la donna accumula più calcio possibile, anche per far fronte alle esigenze dell’età adulta.

È lo stile di vita e non l’alimentazione a influenzare maggiormente l’insorgenza dell’osteoporosi.

Diversi studi condotti su anziani hanno stabilito che bere o meno latte non cambia la probabilità e l’incidenza di fratture ossee.

Il latte fa bene o fa male?

Per concludere possiamo affermare che il latte fa bene oppure no?

Non è possibile rispondere a questa domanda perché ridurre tutto al semplice consumo di un alimento è sbagliato.

Ogni alimento va consumato nelle giuste quantità, ogni eccesso fa male.

Di per sé nessuna alimento fa male. I problemi nascono nel momento in cui si abusa di esso.